Il Sunny on the rainbow non è solo un parco giochi al coperto con annesse aree per i festeggiamenti di compleanni, ricorrenze e quant’altro si voglia festeggiare..sarà un vero e proprio centro ludico-educativo a misura di famiglia!
L’Eduteca Family Care è un nuovo concetto di ludoteca, con servizi educativi/ricreativi e di cura per la prima infanzia che verranno integrati su prenotazione a seguito dell’avviamento del parco giochi e spazio feste. L’ obiettivo è quello di darvi un’offerta per la gestione dei vostri piccoli in un ambiente dedicato e pensato per fare esperienze di apprendimento e di socializzazione.
Avrete sin da subito la possibilità di trascorrere del tempo di qualità con i vostri figli nelle aree attrezzate per le età più piccole o nell’angolo dei giochi in scatola, oppure per chi ha un/a grandone/a che “sà fare da sé“, potrà rilassarsi nella zona lettura appositamente creata!
I servizi integrativi che verranno attivati sono
Baby parking Sunny -NON ANCORA ATTIVO-
Pensato per essere una via di mezzo tra un “parcheggio di qualità” e un “nido alternativo” con pacchetti per ogni esigenza senza il vincolo della retta fissa
Saranno proposte attività durante la settimana idonee per l’età dei bambini e organizzati laboratori con la collaborazione di professionisti esterni
Doposcuola da Sunny -NON ANCORA ATTIVO-
Accoglierà bambini tra 6 e 11 anni dopo l’orario scolastico, per la semplice custodia oppure per l’aiuto compiti
Si offriranno diverse soluzioni per la gestione del bambino a 360°
L’educatrice che ha ideato il progetto è una ragazza con esperienza ultrannuale in asilo nido; gli obiettivi che mira a raggiungere tale progetto sono in linea con il D.Lgs. 65 del 13 Aprile 2017 (Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni), che organizza i servizi al fine di rispondere in modo flessibile e diversificato ai bisogni delle famiglie e all’educazione, alla socializzazione e alla cura del bambino.
La mission di Francesca è quella di creare un punto di riferimento per le famiglie del territorio che non hanno l’appoggio di figure esterne, e portare avanti il lavoro di educatrice secondo il metodo Maieutico “Litigare Bene” di Daniele Novara, fondatore CPP, del quale ha avuto una formazione specifica per l’abilitazione alla sua applicazione in fascia 0/3.
Tale metodo valorizza i litigi tra bambini in funzione dell’apprendimento, nella consapevolezza che litigare è un’importante occasione per sviluppare competenze relazionali e sociali. Imparare a litigare è una delle competenze fondamentali per sostenere le sfide che dovranno affrontare i nostri figli in una società sempre più interconnessa e complessa.
Daniele Novara
La chiave del metodo formativo del CPPP è maieutica. Tale approccio è approvato possa estendersi anche nella seconda parte della prima infanzia, ovvero 3/6 anni, per poi continuare con la didattica maieutica nelle primarie e secondarie.
Maieutica è una parola greca che vuol dire aiutare l’interlocutore a tirar fuori da se stesso le risposte, risposte che ci sono già nel soggetto, ma senza la necessaria coscienza. La Maieutica è l’arte del far nascere
Maria Montessori si focalizza proprio su un insegnamento attivo, che stimola la capacità intrinseca della persona d’imparare trovando dentro di sé le risorse. E così, in questo senso, il bambino è competente: sta all’adulto strutturare spazi e tempi, occasioni ed esperienze per portare all’esterno maieuticamente il suo potenziale. La didattica maieutica favorisce il processo di apprendimento dei bambini basandosi su una valutazione evolutiva in cui l’errore è visto come risorsa necessaria per l’apprendimento piuttosto che su una valutazione frontale tradizionale, in cui l’errore viene visto come blocco e non raggiungimento della “risposta esatta”
Il discorso continua con Danilo Dolci che imposta tutta la sua azione educativa sia per gli adulti che per i bambini nella logica della maieutica.
Nella stessa direzione si sviluppa la tematica legata al conflitto di Daniele Novara: in una logica maieutica lo scopo non è risolverlo, ma dare al soggetto o al gruppo una nuova capacità di lettura del problema e, a livello pedagogico, il litigio viene visto come necessario momento di crescita. Non più episodio colpevolizzante come succede nella pedagogia tradizionale e moralistica, ma anzi valorizzato nel momento in cui viene gestito correttamente e diventa occasione per il bambino di presa di coscienza del proprio essere.
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